Sculture marmoree, mosaici e dipinti che hanno lasciato il segno nella storia dell’arte sono gelosamente custoditi nella Galleria Borghese, il museo dell’incantevole palazzina Borghese degli inizi del 1600. Immersa nel verde di villa Borghese, la Galleria ospita la collezione del cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V, appassionato di arte che fece follie pur di avere i capolavori di tutti i tempi.
Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Bernini e Canova sono solo alcuni nomi degli ospiti che affollano le 20 sale affrescate della Galleria Borghese, una passeggiata irrinunciabile nella storia dell’arte che va dal XV al XIX secolo. La Galleria e i magnifici giardini di Villa Borghese sono una tappa da non perdere nella vostra vacanza romana.
Ma attenzione, la Galleria Borghese non è un museo come gli altri. La prenotazione è obbligatoria e la visita si effettua solo secondo certi turni per un numero limitato di persone. Quindi leggete i nostri consigli per preparare al meglio la visita.
- Galleria Borghese - Il museo
- Le opere d’arte da non perdere alla Galleria Borghese
- Paolina Borghese Bonaparte come Venere vincitrice, Antonio Canova
- David, Gian Lorenzo Bernini
- Apollo e Dafne, Gian Lorenzo Bernini
- Ratto di Proserpina, Gian Lorenzo Bernini
- La verità, Gian Lorenzo Bernini
- David con la testa di Golia, Caravaggio
- Giovane con canestra di frutta, Caravaggio
- Dama con liocorno, Raffaello Sanzio
- Deposizione di Cristo, Raffaello Sanzio
- La Caccia di Diana, Domenichino
- Amor sacro e amor profano, Tiziano
- Prepara la tua visita alla Galleria Borghese
- Galleria Borghese, biglietti online e prenotazioni
- Biglietti con accesso prioritario e tour dei giardini di Villa Borghese
- Ingressi gratuiti e biglietti last-minute
- Galleria Borghese: orari e info utili
- Cosa vedere a Roma in qualche giorno
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Galleria Borghese - Il museo
Immersi nel verde di villa Borghese, la palazzina borghese e il parco furono realizzati agli inizi del XVII secolo appena fuori le mura aureliane, dove un tempo c’era un vigneto.
I lavori di costruzione del palazzo, prima affidati all'architetto Flaminio Ponzio e poi a Vasanzio, si svolsero nel 1612, mentre l'arredo e la realizzazione dei giardini si protrassero fino al 1620.
Gli interni della villa, ispirata nell’architettura a Villa Medici e a Villa Farnesina, sono stati ristrutturati dal principe Marcantonio IV Borghese a cui si devono molte delle sontuose decorazioni neoclassiche.
La prestigiosa collezione che oggi vanta la Galleria Borghese è merito del cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V e futuro patrono di Gian Lorenzo Bernini. Già nel 1613, infatti, numerose opere della sua collezione conservata a palazzo Dal Borgo vennero trasferite alla villa del Pincio. Ma il suo metodo di acquisizione delle opere d’arte era abbastanza singolare. La spregiudicatezza del cardinale era nota a molti.
Una delle sue vittime fu il Domenichino, che venne imprigionato per alcuni giorni per essersi rifiutato di consegnare il dipinto Caccia di Diana. A parziale risarcimento dell’inconsueto espediente poi vennero pagati al pittore 150 scudi.
Ma anche i frati del convento perugino di San Francesco a Prato conobbero la spietatezza del cardinale quando, nel 1608, si videro portare via la Deposizione di Cristo di Raffaello, trafugata nella notte, facendola calare dalle mura della città. E ancora l’assurda vicenda del Cavalier d’Arpino, il pittore Giuseppe Celesti, a cui nel 1607 furono confiscati 107 dipinti su ordine di Paolo V.
La Galleria Borghese è inserita nel Patrimonio dell'umanità Unesco dal 1993
Le opere d’arte da non perdere alla Galleria Borghese
Oltre 260 dipinti sono custoditi nei depositi della Galleria Borghese, visitabili solo su prenotazione.
I capolavori della Galleria, invece, sono esposti nelle 20 sale affrescate che, insieme al portico e al Salone d’ingresso, costituiscono gli ambienti del museo aperti al pubblico.
Appena entrerete nel grande salone d’ingresso di Galleria Borghese rimarrete abbagliati da tanta bellezza.
Alzate lo sguardo per ammirare la Gloria di Roma di Mariano Rossi sul soffitto, e poi guardate il pavimento, un mosaico ritrovato in un’antica villa romana del IV secolo. Così iniziate la visita.
Ecco i capolavori della Galleria Borghese da vedere assolutamente, elencati secondo l’ordine delle sale.
Paolina Borghese Bonaparte come Venere vincitrice, Antonio Canova
Commissionata ad Antonio Canova dal principe Camillo Borghese (1775-1832), l’opera doveva essere un omaggio alla sua giovane moglie, Paolina Borghese Bonaparte, sorella minore dell’imperatore Napoleone.
La principessa assume così le sembianze di Venere che appare, seminuda, allungata su una dormeuse, mentre stringe il pomo della dea. Sorprende la grazia della composizione e la resa naturalistica della figura e dei veli leggeri che coprono i fianchi di Paolina Borghese.
- Collocazione: Sala I – Sala della Paolina
David, Gian Lorenzo Bernini
Bernini scolpisce in marmo bianco l’eroe biblico nell’istante che precede il lancio della pietra che colpirà Golia, chiamato dai filistei per combattere contro l’esercito israelita del re Saul. A terra vedrete la corazza donata dal sovrano e una cetra che qui termina in una testa d’aquila, chiara testimonianza della committenza e dell’intento celebrativo del casato Borghese.
- Collocazione: Sala II – Sala del Sole
Apollo e Dafne, Gian Lorenzo Bernini
La favola di Apollo e Dafne raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi ispira la scultura in marmo di carrara di Bernini. Secondo il mito greco, Apollo, a causa di una vendetta di Eros, è colpito da una freccia d’oro che lo fa invaghire della ninfa Dafne, che però rifiuta l’amore del Dio e prega suo padre Peneo di aiutarla a cambiare sembianze.
Bernini rappresenta così il momento determinante della metamorfosi di Dafne in albero di alloro, offrendo allo spettatore una vera messa in scena teatrale.
- Collocazione: Sala III – Sala di Apollo e Dafne
Ratto di Proserpina, Gian Lorenzo Bernini
La scultura rappresenta il rapimento di Proserpina per mano di Plutone, dio degli inferi. Secondo il mito raccontato da Claudiano nel De raptu Proserpine e da Ovidio nelle Metamorfosi, in seguito al rapimento di Proserpina, la madre Cerere, pazza di dolore, riduce alla siccità la terra, costringendo Giove a chiedere a Plutone che le consenta di vedere la figlia per sei mesi l’anno.
Bernini rappresenta, dunque, proprio il momento in cui Plutone sta trascinando Proserpina nell’Ade mentre le sue mani affondano nella carne della fanciulla che si divincola. Bernini si ispira agli scultori di epoca manierista ma il suo virtuosismo e la sua libertà nell’invenzione superano i limiti fisici del marmo.
- Collocazione: Sala IV – Sala degli Imperatori
La verità, Gian Lorenzo Bernini
La scultura de La verità in marmo di Carrara fu realizzata da Bernini per sé e per i suoi eredi in un periodo difficile della sua carriera in cui venne abbattuto uno dei campanili da lui progettati per la Basilica di San Pietro, e in cui venne eletto papa Innocenzo X Pamphilj che scelse come architetto Francesco Borromini.
La verità rappresentata da una fanciulla seduta su un masso roccioso che tiene nella mano destra il sole e poggia la gamba sinistra sul globo terrestre doveva far parte di un gruppo scultoreo raffigurante l’allegoria della Verità svelata dal Tempo, che non fu mai portata a termine.
- Collocazione: Sala VI – Sala del Gladiatore
David con la testa di Golia, Caravaggio
Il dipinto realizzato da Caravaggio con molta probabilità a Napoli, dove si trovava in esilio per l’accusa di omicidio, rappresenta la vittoria dell’eroe d’Israele, David, sul gigante filisteo Golia. Ma l’espressione di David che regge il capo mozzato di Golia è piuttosto di pietà nei confronti di quel peccatore, il cui viso sarebbe l’autoritratto di Caravaggio.
L’iscrizione che compare sulla spada, H.A S O S è stata interpretata dalla critica con il motto agostiniano Humilitas occidit superbiam. L’episodio biblico diventa, dunque, testimonianza degli ultimi mesi di Caravaggio che, secondo un’ipotesi plausibile, avrebbe inviato l’opera a Scipione Borghese, come dono da recapitare al pontefice Paolo V per ottenere il perdono e il rientro in patria. La grazia fu accordata ma Caravaggio, quasi arrivato a Roma, morì misteriosamente sulla spiaggia di Porto Ercole.
- Collocazione: Sala VIII – Sala del Sileno
Giovane con canestra di frutta, Caravaggio
Il dipinto risale probabilmente al periodo in cui Caravaggio lavorava alla bottega del Cavalier d’Arpino. Il giovane raffigurato in posa di tre quarti tiene stretto a sé un canestro pieno di frutti autunnali. Sembra che con questo dipinto Caravaggio volesse dimostrare di saper rappresentare la natura con una grande capacità di mimesi.
- Collocazione: Sala VIII- Sala del Sileno
Dama con liocorno, Raffaello Sanzio
Il dipinto della fanciulla fiorentina fu probabilmente commissionato come dono di nozze durante gli anni del soggiorno fiorentino di Raffaello. La giovane rappresentata, infatti, indossa un abito alla moda dei primi anni del Cinquecento, ed è ornata da numerosi riferimenti simbolici che alludono alle virtù coniugali e al candore verginale della sposa.
Così anche l’unicorno che porta in braccio è un simbolo di verginità nella letteratura medievale.
- Collocazione: Sala IX – Sala di Didone
Deposizione di Cristo, Raffaello Sanzio
Ispirato al Compianto su Cristo morto di Perugino, il dipinto di Raffaello presenta una novità nella composizione rappresentativa della Deposizione. Il corpo di Cristo invece di essere disteso a terra come secondo la tradizione iconografica del tempo viene rappresentato nel momento del trasporto.
La novità segnò il superamento della tradizione umbro-toscana e aprì a un nuovo linguaggio espressivo che caratterizzò la fase romana di Raffaello.
- Collocazione: Sala IX – Sala Didone
La Caccia di Diana, Domenichino
Commissionata dal cardinale Aldobrandini per la villa di Frascati, l’opera del Domenichino rielabora lo stile dei celebri Baccanali di Tiziano, la limpidezza di Raffaello e la sensualità del Correggio. Dietro le due ninfe in primo piano, numerose fanciulle ruotano intorno a Diana, rappresentata al culmine di una gara con l’arco in un quadro dalla luce diffusa.
- Collocazione: Sala IX – Sala di Elena e Paride
Amor sacro e amor profano, Tiziano
Tiziano dipinse Amor Sacro e Amor Profano per le nozze del veneziano Nicolò Aurelio, segretario del Consiglio dei Dieci, e Laura Bagarotto, figlia di un giurista padovano, celebrate nel 1514. La donna seduta, in effetti, indossa tutti gli ornamenti abituali della sposa: l’abito bianco con una manica rossa e l’altra bianca, i guanti, la cintura e la corona di mirto, simboli di amore coniugale.
La sposa è accompagnata da Venere: la prima rappresenta la felicità in terra e l’altra la felicità eterna. Al centro Cupido, colto nell’atto di mescere l’acqua, al centro, è un suggerimento alla donna di saper essere casta e passionale allo stesso tempo. Ispirato agli ideali della filosofia neoplatonica, il soggetto è tra i più discussi della storia dell’arte suggerendo molteplici interpretazioni.
- Collocazione: Sala XX - Sala di Psiche
Prepara la tua visita alla Galleria Borghese
Se avete intenzione di visitare la Galleria Borghese sappiate che dovrete necessariamente organizzare la visita in anticipo.
Il museo infatti non è liberamente accessibile come gli altri, in quanto gli spazi sono molto stretti e viene consentito l’ingresso solo ad un numero limitato di persone al giorno. Quindi inutile fare file chilometriche per poi essere rifiutati all’ingresso. La prenotazione della visita alla Galleria Borghese è sempre obbligatoria.
Galleria Borghese, biglietti online e prenotazioni
L’accesso limitato, sia per numero che per fascia oraria, rende indispensabile l’acquisto del biglietto online. Al momento della prenotazione dovrete necessariamente indicare la data e l'ora in cui visiterete il museo per cui organizzatevi anche con diverse settimane d’anticipo per evitare il rischio sold-out.
Biglietti con accesso prioritario e tour dei giardini di Villa Borghese
Considerato che la fila all’ingresso della Galleria Borghese è sempre lunghissima, vi suggeriamo di acquistare biglietti con accesso prioritario.
Potreste inoltre unire la visita della Galleria Borghese ad un tour dei giardini di Villa Borghese o magari, per approfondire i capolavori e la storia della galleria, scegliere una visita guidata del museo per piccoli gruppi o accompagnati da uno storico dell’arte.
TOUR GUIDATI PER VISITARE GALLERIA BORGHESE
Ingressi gratuiti e biglietti last-minute
- Il biglietto è gratuito e senza costi di prenotazione per portatori di handicap e un loro accompagnatore, guide turistiche dell’Unione europea nell’esercizio dell’attività professionale, giornalisti con tesserino dell’Ordine.
- Biglietto last minute: è possibile acquistare un biglietto non soggetto all’obbligo di prenotazione e acquistabile solo in biglietteria, 30 minuti dopo l’orario di inizio di ogni turno di visita. Il numero di questi biglietti è comunque limitato.
- Ingressi gratuiti con prenotazione obbligatoria: ultimi 3 turni di ogni secondo mercoledì del mese (13.00, 15.00 e 17.00).
Galleria Borghese: orari e info utili
La Galleria Borghese è aperta dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00. L’ultimo ingresso è alle ore 17.00. Il giovedì sera il museo è aperto anche dalle 19.00 alle 21.00. Ultimo ingresso alle ore 19.00.
- Per ragioni di sicurezza legate alla conformazione dell’edificio storico, il museo si visita in turni di due ore per un massimo di 360 persone. I turni sono 5 e si effettuano nei seguenti orari: 9.00-11.00/ 11.00-13.00/ 13.00-15.00/ 15.00-17-00/ 17.00-19.00
- Esclusivamente nei mesi di novembre e dicembre, è possibile ammirare i capolavori della collezione permanente e della mostra Valadier. Splendore nella Roma del Settecento durante il fine settimana anche di sera.
- Venerdì il museo offre, inoltre, un turno di ingresso speciale di 3 ore, restando aperto fino alle 22.00. Il sabato invece, il museo resta aperto fino alle 23.00. Ultimi ingressi alle ore 19.00 e 21.00.
Cosa vedere a Roma in qualche giorno
Se vi fermate più giorni a Roma non perdete le migliori attrazioni della città eterna. Tra i must, il Colosseo, simbolo di Roma, Castel Sant’Angelo, l’antica fortezza commissionata dall'imperatore Adriano come suo mausoleo, o ancora i Musei Vaticani.
Visitate poi, le terme di Caracalla se volete vedere le antiche terme romane, la Basilica di San Pietro al Vaticano con annessa vista panoramica di Roma dalla sua cupola, e l’Altare della Patria a piazza Venezia, il monumento costruito in onore al re Vittorio Emanuele II e noto per le manifestazioni del regime durante gli anni del fascismo.
Inoltratevi, così, nel centro storico della capitale, partendo da piazza di Spagna e dalla iconica scalinata di Trinità dei Monti, proseguendo per piazza Navova, Fontana di Trevi, Campo dei Fiori e il Pantheon.
Sappiate che non basta una vita per visitare tutta Roma, ma questo è un buon inizio!