Tra il XVII e il XIX secolo in sella a destrieri sfavillanti o comodamente seduti su carrozze dorate, i giovani aristocratici europei, intraprendevano un affascinante viaggio noto come il Grand Tour. L'itinerario comprendeva tappe imperdibili come la vibrante Parigi, la maestosa Roma e la romantica Firenze, ciascuna tessuta con fili d'arte, storia e cultura.
Grand Tour - In viaggio per 3 anni
I viaggiatori del Grand Tour, al seguito di saggi tutor o accompagnatori, non facevano semplici spostamenti; si immergevano in una vera e propria esperienza educativa triennale. Le città erano come capitoli di un libro, ciascuno raccontando storie millenarie di antiche civiltà, affrescando la mente di quei giovani aristocratici privilegiati con le sfumature di capolavori artistici e le epiche narrazioni storiche.
All'epoca del Grand Tour, il viaggio non era solo un mezzo per raggiungere una destinazione, ma un viaggio nel tempo, attraverso epoche e stili che danzavano insieme nelle strade acciottolate delle città europee. Feste scintillanti, eventi culturali e celebrazioni religiose aggiungevano una dimensione di festa al percorso, mentre i viaggiatori si immergevano nelle atmosfere uniche del Carnevale di Venezia o nelle solenni celebrazioni di Santa Rosalia a Palermo.
Scartando l'idea di un viaggio monotono, alcuni avventurosi pianificavano il loro itinerario in base alle stagioni, cullando le meraviglie naturali e culturali in momenti specifici dell'anno. Come dire che ogni tappa del Grand Tour era una partitura unica, suonata dall'orchestra della natura e della cultura.
Quando viaggiare era un'arte - il Romanzo del Grand Tour
Il Grand Tour e l'Italia
Nell'Itinerario di viaggio del Grand Tour l'Italia risplendeva come la meta più ambita. Da Torino a Milano, passando per Venezia e la stupefacente Firenze fino alla grandiosa Roma, il viaggio era un'ode al patrimonio artistico e intellettuale. La rigidità dell'organizzazione garantiva che ogni perla culturale fosse scoperta, da monumenti celebri a segreti ben custoditi.
Questo non era solo un viaggio geografico, ma un'odissea intellettuale. Un viaggio nel tempo, dove le pagine della storia e dell'arte si svelavano una dopo l'altra, plasmando menti giovani in un tappeto vivido di conoscenza.
Il Grand Tour, più di un itinerario, era una sinfonia di esperienze che risuonano ancora oggi, plasmando la percezione dell'Italia come un tesoro artistico da scoprire. Villa Adriana e Villa d'Este a Tivoli nei dintorni di Roma erano mete obbligate. Napoli divenne un luogo particolarmente affascinante durante il Grand Tour, offrendo paesaggi mozzafiato, bellezze naturali come il Vesuvio e una vivace vita culturale.
Le Viaggiatrici del Grand Tour
Le viaggiatrici del Grand Tour, lontane dall'essere semplici spettatrici, hanno contribuito a definire un capitolo unico nella storia dei viaggi. Per le donne del XVIII secolo e successivamente per esponenti della borghesia, come Anne-Marie du Boccage, Madame de Staël e Mary Shelley, il Grand Tour non è stato solo un'opportunità di formazione culturale e di svago, ma spesso un atto di significativa liberazione. Attraverso le loro esperienze di viaggio, queste donne hanno tessuto trame romantiche e avvincenti storie d'amore, intrecciandole con intrighi che potrebbero competere con un romanzo nero.
LE VIAGGIATRICI DEL GRAND TOUR - Storie, amori, avventure